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Con il termine " Trauma cranico minore " ci si riferisce
a tutti i traumi cranici con punteggio alla Scala di Glasgow (Tab.
1) pari a 14 o 15.
La presenza di deficit neurologici focali, di rino- od otoliquorrea od il sospetto
di frattura affondata esclude che si possa inserire il trauma cranico tra quelli minori.
La presenza di otorragia va invece valutata nel contesto clinico e non necessariamente
comporta un trauma cranico.
I pazienti vengono suddivisi in tre gradi (Tab.
2) cui corrispondono diversi suggerimenti circa le modalità di trattamento.
- GRADO 0 (Tab.
3)
Rientrano in questa categoria i casi senza perdita di coscienza che lamentano
unicamente dolore alla sede di impatto dove si rileva una modesta contusione.
Si consiglia di dimettere il paziente consegnando a lui o a un famigliare un foglio
informativo sulle modalità di comportamento al domicilio.
- GRADO 0 a Rischio
(Tab. 4)
All'interno del Grado O sono individuati alcuni pazienti ritenuti a rischio di
deterioramento neurologico tardivo per complicazioni neurochirurgiche. Tali pazienti sono
gli etilisti o gli individui che fanno uso di sostanze stupefacenti, i soggetti
coagulopatici e coloro che sono già stati sottoposti ad interventi neurochirurgici al
cranio, in particolare modo i pazienti portatori di una derivazione liquorale.
Per tali pazienti a rischio è suggerita l'esecuzione di una T.A.C. encefalica ed in caso
di assenza di lesioni protrarre comunque l'osservazione per 12 ore.
- GRADO 1 (Tab.
3)
Rientrano in questa categoria i casi con perdita di coscienza ed amnesia
posttraumatica, cefalea ingravescente e vomito, una vasta f.l.c. al capo od un ematoma
subgaleale.
Per tali pazienti è suggerita l'esecuzione di una T.A.C. encefalica nelle prime sei ore
dopo il trauma ed in caso di assenza di lesioni l'osservazione per 24 ore, non
necessariamente in ambiente specialistico, valutando il punteggio alla Scala del Coma di
Glasgow ogni due ore.
- GRADO 2 (Tab.
4)
In questa categoria rientrano i pazienti che alla scala di Glasgow ottengono un
punteggio di 14 ad un intervallo maggiore di 30 minuti dal trauma. Si tratta cioè di
pazienti confusi, ma senza deficit neurologici focali.
In tali casi è suggerita l'esecuzione di una T.A.C. encefalica e quindi il ricovero in
ambiente specialistico fino alla risoluzione della sintomatologia.
- ETA' PEDIATRICA (Tab.
5)
In caso di trauma cranico minore in età pediatrica, se al di sotto dei tre anni,
si consiglia comunque il ricovero in osservazione presso una Divisione Pediatrica,
specialmente se il piccolo non è ancora in grado di parlare. I bambini di età superiore
ai 12 anni mostrano un comportamento analogo a quello degli adulti.
Le linee guida suggerite prevedono un estensivo utilizzo della T.A.C. encefalica
come primo passo delliter diagnostico del trauma cranico, data la sufficiente
distribuzione delle apparecchiature TC nei DEA della Regione Piemonte : una ogni 100.000
abitanti circa. La radiografia del cranio conserva ormai solo valore di correlazione
statistica tra la presenza di una frattura ed il rischio di un ematoma intracranico.
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